Il nome del castello si deve alla presenza di una sorgente d’acqua chiamata Schöner Brunnen, ovvero bella fonte.
L'edificio è facilmente raggiungibile in metropolitana dal centro città ed è particolarmente affascinante per imponenza ed eleganza
Il Castello di Schönbrunn, che un tempo si trovava
in campagna ma la cui zona ormai oggi fa parte del centro cittadino, è
uno dei più importanti monumenti austriaci, simbolo indiscusso della
Vienna Imperiale. È stato residenza estiva degli Asburgo dal 1730 al 1918 e dal 1996 è stato nominato sito patrimonio dell’Umanità dall’Unesco.Da quando è stato costruito il castello, il suo caratteristico colore
giallo è diventato un punto di riferimento: si dice "giallo
Schonbrunn" anche nel mondo della moda, per indicare quella particolare
tonalità che colora la facciata e accoglie già da lontano i visitatori
E' composto da circa 1400 stanze, di cui
però solo 390 vennero abitate dalla famiglia imperiale e solo 25 sono visitabili con il tour Imperiale. Il
palazzo venne realizzato in stile rococò sotto la
direzione dell’architetto Pacassi, che seguiva le richieste di Maria
Teresa d’Austria, nel tempo, poi, il suo stile è stato contaminato con
elementi neoclassici. Nikolaus Pacassi fu un architetto Austriaco di ascendenza italiana (Gorizia). Il padre era Giovanni Pacassi,scultore italiano, mentre la madre era di nazionalità austriaca. Nel 1753 fu nominato architetto di corte dall'imperatrice Maria Teresa. Tra le sale più famose, che potrete ammirare, c’è quella degli Specchi dove Mozart si esibì all’età di sei anni al cospetto dell’imperatrice Maria Teresa.
Il parco è incantevole e i suoi giardini meticolosamente curati. Splendido il
giardino botanico, la collina della Gloriette, la
fontana di Nettuno, quella dell’Obelisco, il labirinto e le rovine
romane. Tante anche le statue che accompagnano i visitatori nella
passeggiata.
All’indomani della caduta della monarchia nel 1918, il palazzo
imperiale, in quanto proprietà statale, passò alla neonata Repubblica
Austriaca. Ben presto la popolazione viennese, che fino ad allora aveva
potuto ammirare il castello solo da lontano, cominciò a riscoprirlo come
zona di ricreazione.
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